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Premessa

Il momento storico che stiamo attraversando ha riaffermato la centralità della salute, quale diritto fondamentale della persona ed interesse della collettività, garantito e tutelato ai sensi dell’art. 32 della Costituzione italiana.

La pandemia di Covid-19 e l’emergenza sanitaria che ne è conseguita ci hanno costretti a prendere atto dell’importanza di sostenere e rafforzare la tutela del diritto alla salute e la cultura della prevenzione dai rischi sanitari, secondo quei principi di universalità, uguaglianza ed equità su cui si basa il nostro Servizio Sanitario Nazionale fin dalla sua istituzione nel 1978.

Visione

In questo contesto nasce, nel 2021, la Fondazione Sanità Responsabile, che si propone di svolgere azioni di carattere filantropico e di interesse generale, tra le quali attività di studio, ricerca, divulgazione e promozione in ambito giuridico, medico-legale e medico-scientifico.

La Fondazione, riconosciuta dall’Autorità Governativa ed iscritta nel Registro delle Persone Giuridiche istituito presso la Prefettura di Pesaro e Urbino al n. 697, intende organizzare eventi culturali, pubblicare studi, avviare iniziative editoriali, elaborare proposte normative e, in generale, partecipare in modo costruttivo e proficuo al dibattito nazionale ed internazionale sulla tutela del diritto alla salute, sulla prevenzione dei rischi sanitari e sulla promozione della sicurezza delle cure.

La Fondazione è anche disponibile, in casi ritenuti particolarmente bisognosi e meritevoli, a supportare attraverso elargizioni economiche i pazienti danneggiati da eventi avversi in sanità o le rispettive famiglie.

Dalla “responsabilità sanitaria” alla “sanità responsabile”

Il nome scelto per la Fondazione vuole testimoniare una inversione di prospettiva: dal concetto – velatamente inquisitorio – di una “responsabilità sanitaria” occorre andare verso l’affermazione di una “sanità responsabile”, avviando una stagione di consapevolezza dell’impegno etico che deve governare l’azione di ogni organizzazione sanitaria, al pari del comportamento di tutti i professionisti che, a vario titolo, si trovano ad operare nel settore della salute.

E’ ormai acclarato, del resto, che gli errori sanitari rappresentino quasi sempre la punta di un iceberg, quale risultato di problematiche organizzative piuttosto che di cause isolate.

Infatti, salvo casi eccezionali di macroscopiche responsabilità individuali, anche gli errori del singolo sanitario sono ricollegabili a fattori sistemici detti “latenti”, come lo stress da sovraffaticamento lavorativo, disattenzione o difetto di comunicazione, le inefficienze nell’organizzazione dei reparti e dei turni di lavoro, l’obsolescenza degli ambienti strutturali o dei macchinari, l’omessa manutenzione dei dispositivi sanitari, l’assenza di standards clinici adeguati, la carenza di personale, o più in generale l’erronea allocazione delle risorse.

Scopi istituzionali

Nella consapevolezza di quanto appena precisato, la Fondazione vuole dunque portare il suo contributo al fine di perseguire finalità solidaristiche e di utilità sociale, attraverso lo svolgimento di attività di interesse generale nei tre ambiti di operatività indicati dall’articolo 2.2 del proprio Statuto e di seguito meglio illustrati.

Ruolo centrale ai fini del perseguimento degli scopi istituzionali è riservato al Comitato Scientifico, composto da esponenti autorevoli ed illustri del panorama giuridico, medico e scientifico, con specifica preparazione ed esperienza in ambito di diritto sanitario, medicina legale e delle assicurazioni, risk management nelle organizzazioni sanitarie, oltre che delle varie specialità mediche.

1) Diffusione della cultura della sicurezza delle cure come parte costitutiva del diritto alla salute

La legge 8 marzo 2017, n. 24 (“Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”), ha ribadito che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute ed è perseguita nell’interesse dell’individuo e della collettività, realizzandosi anche attraverso l’insieme delle attività finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio connesso all’erogazione di prestazioni sanitarie. La Fondazione intende avviare iniziative mirate alla divulgazione di un approccio sistemico alla sicurezza dei pazienti e delle cure, collaborando alla elaborazione di raccomandazioni finalizzate alla prevenzione dei principali e/o più gravi errori in cui gli operatori sanitari possono incorrere durante la loro attività.

2) Promozione di attività di ricerca scientifica, istruzione e formazione nell’ambito della prevenzione dei rischi connessi all’erogazione delle prestazioni mediche

La Fondazione organizzerà e finanzierà studi mirati a promuovere la sicurezza nelle strutture sanitarie e a prevenire, evitare o mitigare potenziali esiti indesiderati e danni che sono sempre possibili nei processi assistenziali. In particolare, è prevista l’istituzionalizzazione di un convegno nazionale annuale dedicato all’analisi, alla valutazione e alla prevenzione dei rischi connessi all’erogazione delle prestazioni mediche, all’applicazione e al monitoraggio di buone pratiche per la sicurezza sanitaria, nonché alla gestione di eventi avversi e alla messa in campo di azioni di sostegno e riparazione per eventuali pregiudizi che si dovessero verificare.

3) Supporto attraverso elargizioni economiche, in casi particolarmente bisognosi e meritevoli, a pazienti danneggiati da eventi avversi in sanità e rispettive famiglie

Nel suo “Notes on Hospitals” del 1863 Florence Nightingale, considerata fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, affermava: “Può sembrare strano affermare il principio che il primo requisito di un Ospedale è che non deve danneggiare il paziente”. In casi ritenuti particolarmente bisognosi e meritevoli, e specialmente quando persone e famiglie danneggiate da eventi avversi in sanità non siano riuscite ad ottenere il risarcimento dei pregiudizi sofferti, la Fondazione sarà disponibile a supportarle economicamente. L’erogazione delle sovvenzioni viene effettuata, in conformità ad un regolamento approvato dal C.d.A., previa acquisizione del parere motivato e vincolante del Comitato Scientifico.

« Primum non nocere, deinde curare. »

Ippocrate di Coo