gestione rischio

Collate, Compare, Conclude, Certify: uno strumento innovativo per la gestione del rischio nel contenzioso medico-legale

Il contenzioso per responsabilità medica è da oltre mezzo secolo una sfida complessa per il sistema sanitario. Nonostante i numerosi tentativi di riforma, il problema persiste: negli Stati Uniti ogni anno sono intentate circa 50.000 cause, il 70% delle quali infondate.

Questo non solo comporta costi diretti enormi (56 miliardi di dollari l’anno tra risarcimenti e spese legali), ma ha anche pesanti ripercussioni sulla pratica medica. Tuttavia, una possibile soluzione potrebbe essere a portata di mano, grazie a un innovativo strumento di gestione del rischio chiamato CCC+C.

Che cos’è CCC+C

CCC+C (Collate, Compare, Conclude, Certify) è un metodo sviluppato dal dott. Howard N. Smith che applica il metodo scientifico al contenzioso per responsabilità sanitaria.

Il suo scopo è definire, misurare, analizzare, migliorare e controllare i processi medici in modo da poter distinguere, con un livello di confidenza del 95%, se l’esito avverso di un intervento sia dovuto a un errore medico o a un errore non prevenibile.

Il metodo si rifà al noto approccio ACE-V usato in ambito forense per il riconoscimento delle impronte digitali. Come ACE-V ha rivoluzionato l’analisi criminale, così CCC+C promette di fare altrettanto nell’ambito medico-legale.

Metodologia Collate, Compare, Conclude, Certify

Il cuore metodologico di CCC+C sta nel confronto tra il rischio di base (Background Risk) di un esito avverso, come riportato in letteratura per quello specifico intervento, e il rischio osservato (Observed Risk) nel caso in esame.

Il Background Risk è la probabilità media di un certo esito avverso nella popolazione di riferimento, quando l’intervento viene eseguito secondo gli standard di cura. Rappresenta il rischio ineliminabile.

L’Observed Risk è la probabilità di esito avverso rilevata nel caso in esame. Dipende direttamente dalla performance medica in ciascuna fase dell’intervento. Se tale performance si discosta dagli standard, il rischio di complicanze aumenta in misura proporzionale. L’entità di tale scostamento rispetto al Background Risk costituisce il Risk of Harm (RoH), ovvero il rischio di danno introdotto dalla condotta professionale.

Nei casi in cui l’Observed Risk sia significativamente maggiore del Background Risk, si può presumere che ciò sia dovuto a un errore medico (ipotesi alternativa). Quando invece i due rischi sono statisticamente equivalenti, l’esito avverso è riconducibile al caso (ipotesi nulla).

In ambito legale, lo standard probatorio prevalente è quello del “più probabile che non”, o preponderanza dell’evidenza. Tuttavia, questo standard ha un grosso margine d’incertezza. Perciò, CCC+C introduce il concetto di “scintilla”, mutuato dal diritto anglosassone.

La “scintilla” è un valore che, sommato al 50%, aumenta la certezza probatoria oltre ogni ragionevole dubbio. In ambito scientifico, si utilizzano solitamente livelli di confidenza del 95% o superiori. Ciò equivale a una scintilla del 45% (50% + 45% = 95%).

Come funziona CCC+C

Il metodo CCC+C si articola in quattro fasi:

  1. Collate (raccolta dati): l’intervento medico eseguito e il corrispondente standard di cura vengono suddivisi in 10 fasi. Per ogni fase si misura il rischio osservato di un esito avverso e lo si confronta con il rischio di base riportato in letteratura.
  2. Compare (confronto): per ogni fase, si valuta se il rischio osservato è statisticamente maggiore del rischio di base. In tal caso, si ipotizza che l’esito sia dovuto a un errore medico. Se invece i due rischi sono equivalenti, si ritiene l’esito dovuto a un errore non prevenibile. Il confronto viene fatto con un test t a un campione, usando un livello di confidenza (alfa) di 0,05, corrispondente al 95%.
  3. Conclude (conclusioni): sulla base dei confronti fatti, si conduce un test d’ipotesi. L’ipotesi nulla (H0) è che l’intervento sia in linea con gli standard di cura. Se il p-value del test è ≥0,05, H0 viene accettata. Se è <0,05, H0 viene rifiutata e si accetta l’ipotesi alternativa: c’è stato un errore medico.
  4. Certify (certificazione): i risultati del test vengono riassunti in una relazione giurata, che certifica se l’intervento è conforme o meno agli standard di cura. La relazione soddisfa tutti i criteri Daubert per l’ammissibilità delle prove scientifiche in tribunale, compreso un tasso d’errore atteso del 5% (errore di I tipo).

Vantaggi e implicazioni

In sintesi, CCC+C trasla il concetto legale di scintilla in un parametro misurabile e ampiamente accettato in ambito scientifico. Ciò consente di esprimere i risultati con un elevato grado di certezza statistica, al di là di ogni ragionevole dubbio (95% vs 50% + una scintilla indeterminata).

Questo approccio rende le conclusioni di CCC+C solide e difficilmente contestabili in sede processuale. Al contempo, fornisce uno standard univoco e riproducibile per accertare la responsabilità medica, riducendo la discrezionalità e la variabilità delle valutazioni soggettive.

La forza di CCC+C sta nella sua applicazione immediata da parte del medico, non appena si verifica una complicanza. Questo innesca un processo di gestione del rischio a monte dei principali attori del contenzioso: assicurazioni, avvocati, risk manager, periti e giudici.

Il metodo è trasparente e si basa su evidenze oggettive. Ciò scoraggia tattiche dilatorie o pretestuose da entrambe le parti e agevola la rapida risoluzione dei casi: archiviazione per le cause infondate, equo risarcimento per quelle giustificate.

Per le compagnie assicurative, ricevere dal medico una relazione CCC+C ancor prima di una richiesta di risarcimento, consente di allocare meglio le risorse e definire linee guida più aderenti alla realtà.

Gli avvocati difensori possono puntare con più forza su una linea che scagioni il medico, mentre la controparte dovrà confrontarsi con evidenze schiaccianti a suo sfavore in caso di colpa professionale.

I giudici e le giurie avranno prove solide e non controverse su cui basarsi. Inoltre, CCC+C espone ed è un deterrente per le condotte scorrette di ogni parte in causa, anche dei medici stessi.

Non da ultimo, CCC+C consente ai medici di tutelarsi anche rispetto a datori di lavoro le cui linee guida interne siano in contrasto con le buone pratiche cliniche.

D’altro canto, tutti gli attori coinvolti, da assicurazioni e avvocati fino ai pazienti stessi, possono trarre vantaggio da un approccio che fa dell’oggettività, della buona fede e della correttezza professionale i suoi cardini. Con ciò, CCC+C costituisce davvero un potenziale punto di svolta nella gestione del rischio clinico e del relativo contenzioso.